| L'altra volta ho postato pochino, spero di farmi un pò perdonare (:
“Cosa??!!” esclamò esterrefatta Fiamma. Quello che le sue orecchie avevano appena finito di udire era qualcosa di incredibile! “Mi volete prendere in giro?” domandò lei, “Secondo te quale folle ragione spinge sei ragazzi squattrinati e disoccupati a vivere in bilocale?” intervenne David. “Noi vogliamo fare musica! E’ la nostra ragione di vita. Il nostro grande amore. Abbiamo lavorato a lungo per poter ottenere la registrazione dei nostri pezzi.. per giunta, con un’etichetta così importante!” spiegò Linke. I ragazzi annuirono. Fiamma era senza parole, non capiva se doveva mostrarsi felice oppure prenderne atto; davanti a sé aveva sei ragazzi che avevano votato la loro vita alla musica, avevano una forte ambizione. Pensava di aver iniziato ad accasarsi in quella strana Berlino, ma sentiva che avrebbe dovuto ricominciare presto la lotta all’adattamento. Aveva solo un mese. Per fare cosa poi, chissà, ma dentro di sé prese piede una gran voglia di potersi affermare presto come donna, come a breve avrebbero fatto loro, i Nevada Tan. “Quindi tu..tu Juri sei il batterista, Timo e Franky le voci e tu Jan il dee-jay?” domandò contenta, i ragazzi annuirono, “Voglio assolutamente sentirvi un giorno!” sorrise. Il livello del discorso si abbassò subito, infatti si ridussero a fare zapping tra i canali tv, cercando i programmi più stupidi. Le risate di quella serata invasero la casa, fino ad impregnarne le pareti, “Niente orge in casa mia!”, “Giusto! A casa di Fiamma no!!”. La serratura scattò, Giuliano era finalmente tornato a casa. “Ah ah ah!”, una voce maschile si era levata a ridere, “Cos’è? Dov’è Fiamma?!” si chiese l’uomo preoccupato. Un’insieme di voci prese a parlare, provenivano dal soggiorno. Giuliano accorse, si sporse dalla porta e.. un esercito di ragazzi sconosciuti aveva colonizzato il suo divano, le sue poltrone, il suo pianoforte!! “Buona sera..” mormorò guardandosi attorno. “Ciao papà! Bentornato!”, lo accolse calorosamente la figlia. In un primo momento, la ragazza non capì il motivo per il quale suo padre sembrasse tanto sconvolto, così come i ragazzi che si erano pietrificati. “Ah sì! – Sussultò lei – Papà, loro sono i nostri vicini di casa.. neanche tu li avevi mai visti? – Pausa – Ragazzi – verso di loro – lui è Giuliano, mio padre!”. Il padre si rasserenò e si avvicinò ai ragazzi per poter stringere la mano a tutti loro. “Piacere, io sono Giuliano” diceva sorridendo. Una strana gioia lo aveva preso dallo stomaco. Il più interdetto nel presentarsi fu David, il quale aveva assunto un’espressione inebetita per motivi sconosciuti. “Ci siamo trasferiti da poche settimane, e tra il trasloco, il lavoro, l’università di Fiamma, non abbiamo ancora avuto tempo di guardarci intorno. Mi fa molto piacere avere dei vicini giovani!” esclamò sorridendo da dietro la sua spessa montatura nera degli occhiali. “Siamo felici anche noi di avervi conosciuto!” rispose per tutti Franky, entrando subito nelle grazie di Giuliano. Sì sì, l’aveva adocchiato! “Ragazzi, sarà il caso di togliere il disturbo e lasciar risposare il signor Giuliano” invitò poi Juri, guardando l’ora. “Datemi del tu, via!” permise l’uomo. I ragazzi usciti dal soggiorno, sbagliarono direzione e andarono in cucina, “Ehi, ma dove..” iniziò a chiedere Fiamma. Da bravi gentiluomini avevano recuperato le loro pentole e raccolto le posate di plastica, poi si diressero finalmente verso la porta. Fiamma andò loro in contro per salutarli, Linke si appoggiò sullo stipite della porta, Fiamma sussultò, i loro volti erano vicini. “Grazie per l’ospitalità, spero di non aver lasciato troppo sporco in giro” le disse dolcemente. Lei sorrise soddisfatta e un po’ maliziosa. “Tornate quando volete!” disse cordialmente Giuliano, “La ringraziamo davvero!” rispose il ragazzo, poi se ne andò. Giuliano abbracciò a sorpresa la figlia, era felice: Fiamma aveva già trovato dei nuovi amici! E quel Franky gli stava particolarmente simpatico, ma non lo confessò subito alla ragazza. “Hai già cenato papà? Abbiamo lasciato una porzione per te” gli disse Fiamma; “Ah grazie, la mangerò domani.. hai lezione di mattina?” chiese il padre, “Sì, alle nove e mezza” “Posso accompagnarti!” “..possiamo usare la metropolitana? Dovrò imparare ad usarla!” sorrise lei, “Come preferisci! Vado a guardare il telegiornale notturno” le disse congedandosi. STUNC. Scontro. “Mi perdoni!!” esclamò intimorito David, “Ma..come?” domandò interdetto Giuliano; Fiamma accorse.
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