Ragazzuole!
Posto qua un'altra orripilante ff, o meglio, un'one shot XDXDXD
All'inizio lo avevo battezzato "Sex And the Room" che dopo neanche 5 minuti è diventato "Sex Im Die Zimmer" che subito dopo è diventato "un'amore...impossibile" perchè i due titoli precedenti mi sembrvano troppo esagerati
Spero sia di vostro gradimento =)
non prendete paura dello spoiler
“Ascoltami bene Luisa, perché non lo ripeterò un’altra volta: quel Juri a noi non piace, quindi scordati di poterlo vedere!”
Luisa roteò gli occhi smeraldo, visibilmente stizzita.
“E non roteare gli occhi! Lo sai benissimo che io e tuo padre non tolleriamo gesti di questo genere!”
La ragazza alzò le braccia al cielo. “Pensavo che avere diciott’anni volesse dire completa libertà” ribattè. “Almeno un po’ di più di quella che si ha a 15 anni” aggiunse frettolosamente, vedendo l’espressione furiosa dei suoi.
“Per noi no!” sbottò il padre, puntandole il dito contro. “Finchè continuerai a frequentare quel ragazzo continuerai a vivere sotto questo tetto!”
“Va bene, va bene” disse Lù, nel tentativo di calmare i suoi. “Io non frequenterò più Ju…” ma poi si bloccò, abituata come’era a chiamarlo con il suo nomignolo preferito “Io non frequenterò mai mai più Juri e voi mi lascerete un po’ in pace?”
Il padre e la madre si guardarano. La madre sospirò. “Tesoro” disse poggiando una mano fresca di manicure sulla spalla della giovane “Lo sai che io e tuo padre abbiamo piena fiducia in te. Non che non ci fidiamo -a quelle parole Lù tossicchiò ironica- ma lo sai cosa ha fatto quel ragazzo. E secondo noi non è neanche giusto che tu lo frequenti.”
“Ma non è stato lui!” esclamò Lù esasperata “E’stato suo padre! Non potete coinvolgere noi per una vostra questione!”
“Ha rovinato l’azienda di tuo padre per i suoi sgradevoli scopi, lo sai questo cosa vuol dire vero?” disse la madre con voce rotta.
Lù strinse i denti, cercando di non ribattere. Ma io dico ma chi se ne fotte dell’azienda di papà e bla bla bla, a me interessa l’amore che proviamo l’un l’altra…però poi pensò che stare lì a discutere non serve a niente. Non farti vedere tesa. Così, con aria tranquilla, si sedette sulla prestigiosa poltrona di velluto scarlatto e disse: “E va bene, non rivedrò mai più Juri. Lo prometto. Anzi, ora lo chiamo per dirgli che è finita” e annuì con aria decisa.
“Oh tesoro, siamo così fieri di te!” esultò la madre, abbracciandola. Il padre sorrise. Lù scoprì i denti in una smorfia poco convincente, ma che servì a far sbollire l’ira dei genitori.
“Ora vado.” Salì le scale e senti pizzicarle gli occhi. Quando entrò nella sua stanza si buttò nel letto ed esplose. Ma com’è possibile che per un’azione compiuta da qualcuno c’è il bisogno di coinvolgere anche la prole? pensò esasperata. Infilò la mano sotto il cuscino e ne estrasse il cellulare. Fece scorrere la rubrica finchè non trovò il numero del suo amato, Juri Ibo Kaya Schewe, ricco rampollo di origini polacche figlio di un prestigioso proprietario aziendale. Viso marmoreo incorniciato da una morbida e lunga chioma di capelli biondo grano, occhi tenerissimi e allo stesso tempo bellissimi, di un azzurro così profondo che sei costretta a distogliere lo sguardo per non perderti nella loro bellezza. Un sorriso che vale più di qualsiasi azienda sulla faccia della Terra. Aveva bisogno di sentire la sua voce squillante, allegra e melodiosa, per avere un po’ di conforto in quella serata tanto scura.
“Pronto?”
“Pronto, Juju?” mugolò.
“Ehi amore, come stai? Perché quel tono così floscio?” rispose lui dall’altro capo del telefono.
“Bah, ho appena appena litigati con i miei”s singhiozzò la ragazza. “Insistono per non vederci, per separarci…sempre le solite, schifose robe…”
Juri si morse il labbrò. Non sopportava di vedere la sua bellissima ragazza in quello stato. “Anch’io prima ho litigato con i miei per questo motivo”sospirò. “Guarda, in questo momento vorrei essere lì con te, coccolare le tue labbra con baci così…così…che non riuscirai a dimenticare facilmente…stringerti…sussurrarti quanto ti amo…”
La bocca di Lù s’increspo in un mezzo sorriso. I baci di Juri sono l’unica cura per combattere il suo malumore, come uno sciroppo dolce alla fragola che scende lentamente in gola lasciando una scia dolciastra man mano che scende. Adora quando dice così. “M’immagino” sussurrò. “Non sei l’unico che vorrebbe avere accanto una persona…una certa persona…”
Juri rise. “Ci sentiamo domani principessa. Ti amo”
“Anche io, non sai quanto” mormorò Lù. Voltò lo sguardo contro il muro, dove vi erano appiccicate tutte le loro foto, la loro vita, il loro amore.
“Lù? Ci sei ancora?”
“Si, ci sentiamo, ti amo anch’io” e riattaccò. Posò il suo Nokia n90 sul comodino in noce. Si alzò dal letto e s’infilò il pigiama turchese. Prese la spazzola dal cassetto sciolse i nodi dai suoi stupendi capelli nero intenso. Li lasciò cadere liberi sulle spalle, proprio come piace a Juju. Amava baciarla mentre le coccolava con tenerezza i capelli, sempre profumati e sempre morbidi, ma mai in disordine.
S’infilò sotto le coperte, un’ultima, solitaria lacrima le rotolò giù dalla guancia. Altro che non rivedersi mai più. Mi sa che questa storia andrà avanti più del previsto. Osservò Juri sorridere felicemente da una fotografia fichè non si addormentò abbracciata ad un peluche capitato lì per caso.
***
“E ancora vanno avanti con questa stupida storia capite?” sbottò Lù, ingoiando una’altra cucchiata di gelato allo Snikers.
“E tu stai lì ad ascoltarli?” disse Sam, scavando a fondo con il suo cucchiaino in cerca di qualche scaglia di cioccolato mischiata a una goccia di gelato alla meringa. “Fossi in te, io me ne fotterei completamente” continuò. “Non vedo perché dovrei stare ad ascoltare loro quando ho il mio ragazzo che ha occhi solo per me.”
“Già” rispose annuendo Giò “Fottitene e goditi il tuo Juri finchè puoi!”
“Si, fottitene” disse Alexis.
“Fosse così facile” borbottò Lù, appoggiando la testa sul tavolino. “Di certo Giulietta era messa meglio di me…”
“Ma dai, siete tutte e due allo stesso livello!” ridacchiò Alexis. Sam le fece segno di tacere. “Comunque” continuò Alexis “vedetevi di nascosto…che ne so…andate al cinema…o meglio…andate a…”
“Ormai sono talmente abituata a fare così”sospirò Lù, giocherellando con lo squillabrilla del suo cellulare, due lettere di gomma, una J blu e una L fuxia separate da un fiocchettino di raso rosso fuoco con un campanellino che emette un trillo allegro quando lo si squote.
“Beh andiamo a farci un giro!” propose Giò.
“Da Pimkie” precisò Sam.
“E da Intimissimi” aggiunse Alexis.
“E che cosa andiamo a fare da Intimissimi?” chiese ironicamente Lù.
“Compri un regalo per Juri no?”
“Okay, allora tutte da Pinkie e da…Intimissimi” annunciò Lù. La parola ‘intimo’ la fece arrossire violentemente, non era mai stata in intimità con Juri, nonostante l’età. Certo, erano andati ben oltre a baci infuocati, ma non proprio…oltre oltre.
Andarono da Pimkie e svaligiarono il negozio. Giò comprò un completino di intimo nero e rosso con disegnati dei buffissimi teschietti (“Mò vedrete come faccio a divertì Linke stanotte!”), Alexis comprò un paio di calze a righe e Sam un capellino a scacchi neri e fuxia.
“Su, andiamo da Intimissimi” esclamò Alexis, prendendo per mano Lù e trascinandola dentro al negozio. Entrarono, dove belle commesse dalla pelle ambrata e dalle unghie lunghe minimo 5 centimetri vestivano manichini con completini intimi super sexy.
“Ciao, posso aiutarti?” chiese gentilmente una delle commesse, notando l’insicurezza di Lù. Indossava una mogliettina strizzata nera aderente che la risaltava in tutta la sua taglia 38.e con pezzo di metallo conficcato nell’ombelico.
“S-si, cercavo un paio di boxer da uomo…” balbettò. Dietro di lei, Sam, Giò e Alexis ascoltavano attente la scena.
La ragazza sorrise comprensiva, divertita dal suo disagio. “Ecco, qui abbiamo diversi modelli…”disse indicando un tavolino dove vi erano posati diversi modelli di boxer di varie marche. “Se vuoi un modello in particolare te lo possiamo anche procurare.”
Lù lanciò un’occhiata ai boxer ripiegati accuratamente in morbide pile sul tavolino. Niente di speciale, i soliti boxer a pantaloncino e a perizoma. Un modello in particolare attirò l’attenzione della ragazza. Un modello a pantaloncino, leggermente sgambato, un modello che calzerebbe a pennello in un corpo perfetto e sensuale come quello di Juri. Glieli immaginò addosso. Si convinse. Indicò il modello.
“Vorrei questo, per favore.”
La commessa prese la confezione del modello desiderato da uno scaffale. “Ottima, scelta D&G, complimenti” disse poi, porgendogli la scatola.
Lù sorrise. Non sapeva che dire, era imbarazzata. E a volte un sorriso vale più di mille parole. Giò, Sam e Alexis si avviarono verso l’uscita aspettando che la loro amica pagasse. Quando uscì, Sam le prese la busta di mano, senza dare tempo a Lù di dire ‘a’. “Fa vedere, sono curiosa!”
“Siamo curiose” la corresse Giò.
“Si dai, facci vedere!” esclamò Alexis.
“Ok, ok! Sam, dammi la scatola.” Sfilò i boxer e li mostrò alle amiche impazienti. Le tre rimasero a bocca aperta.
“Ma…ma…ma…” boccheggiò Giò.
“’Ma ma’ cosa?”la incalzò Alexis.
“Ma sono sexissimi!!” strillò Giò. “Quasi quasi torno dentro e ne compro un paio per Linke…”
Sam abbracciò l’amica. “Si, e vi fate una bella seratuccia…”
“E credi che a lei dispiaccia?” ridacchiò Alexis.
“Vi devo accompagnare a casa?” chiese Lù chiudendo la scatola.
“Sei l’unica che ha la patente…”
Arrivate a destinazione, Alexis, Sam e Giò baciarono Lù sulle giancie. “Sei la mejo Lù!”
***
Clunk, stunk. Il rumore metallico delle chiavi spezzò il silenzio in cui era avvolta la casa. Lù guardò prima a destra, poi a sinistra. Via libera. Salì di filata le scale e infilò la busta sotto il letto. Semmai i miei dovessero vedere una cosa del genere, sono ufficialmente morta, pensò, togliendosi le Converse rosa pastello. Dal cellulare partì il ritornello di Vorbei. Guardò il display lampeggiante. Juri.
“Pronto, Juju? Ho una sorpresa per te…”
“Sul serio? Anch’io…”
“Aspetta, ho un’altra chiamata…” schiacciò il tasto ‘in attesa’ e poi quello verde. “Si, pronto?”
“Luisella!” squittì la madre. “Stasera sarai da sola a casa, siamo a teatro! Ci dobbiamo fidare?”
Lù sorrise tra sé e sé. “Ma certo…”
“Ok! Ti vogliamo bene”
Se mi volete vermente bene non fareste tutte questo storie su Juri…
“Lù, che ne dici se ci troviamo per scambiarci i regali?” chiese Juri quando ripresero a parlare.
“Vieni adesso, i miei non ci sono!Tutto il giorno…”esclamò Lù.
“Perfetto, sono subito da te. Ti amo…”
Lù si piantò davanti alla specchiera e si armò di mascara, pennellino e pazienza e eliminò i grumi dalle ciglia, per far in modo che fossero bellissime e lunghissime. Un leggero tratto di matita nera fece risaltare i suoi bellissimi occhi verdi. Scese di sotto e aspettò che il suo amato arrivasse. Finalmete, il campanellò suonò. Aprì la porta. Ed eccolo, il suo angelo caduto.
“Juju!” gridò, abbracciandolo. Lui le alzò il mento e la baciò. “Amore mio” sussurrò, baciandole il collo. Lù si strinse di più a lui, i capelli di Juri le accarezzano teneramente le guance. La ragazza lo prese per mano e lo portò di sopra. Si accucciò ed estrasse la busta di Intimissimi da sotto il letto. Si scambiarono le buste. Arrossirono. Erano entrambe di Intimissimi.
“Abbiamo avuto la stessa idea” commentò Juri sorridendo. I due scartarono i regali. Lù scartò il suo con trepidazione. Fece un colpo: Juri le aveva regalato una…lingerie di pizzo nero. Avvampò. Juri la guardò divertito, stringendo il suo regalo. “Perché non ce li proviamo?” propose.
Lù vibrò come un diapason. “Ok, io vado in bagno e tu li provi qui…”
Scappò in bagno e si guardò allo specchio, stordita. E ora che cosa ci dovrebbe fare con quella lingerie?
La infilò e si guardò allo specchio. Si sentiva un po’…a disagio. Ma al solo pensiero di stuzzicare Juri…
Quando entrò in camera per poco entrambi non ebbero un’infarto. Juri la aspettava steso sul letto, solo con i boxer addosso, i capelli biondi a ventaglio. Lù alzò un soppraciglio, poi ridendo si lanciò tra le braccia muscolose di Juri. Il ragazzo, stuzzicato dalla voglia le afferrò il collo e iniziò a baciarlo avidamente cercando di darle piacere. Lù portò indietro la testa lasciandosi cullare dai lenti movimenti della sua lingua che piano salì sulla sua bocca. La ragazza lo strinse a sé mentre le mani di Juri le toglievano lentamente la lingerie. Lù si voltò per un attimo a guardarlo lavorare, per poi fermarlo. “Già neanche il tempo me la devi togliere?” “Ho voglia di te” bisbigliò lui leccandosi il labbro. Lù si mise a ridere lasciandosi trasportare dalle mani vogliose di Juri che lentamente le accarezzavano il corpo ormai completamente nudo. Lasciandosi sfuggire un lieve gemito gli sfilò i boxer di dosso. Juri entrò in lei, muovendosi prima lentamente, poi sempre più velocemente, facendo ondeggiare il letto, mentre i gemiti si facevano più forti e pieni di piacere. Juri la baciò il più appassionatamente possibile, spingendo senza controllo…mentre Lù cercava di resistere a quella tortura che si faceva via via più forte. La ragazza gli balzò di sopra afferrandogli il viso leccandogli lentamente il contorno delle labbra, per poi scendere sul collo, accarezzandogli sensualmente i pettorali scolpiti lentamente, muovendo le mani verso il basso ventre stuzzicandogli l’ombelico…e poi istintivamente verso il suo essere uomo, accarezzandolo sensualmente facendolo gemere di piacere. Lù continuò a massaggiarlo per vedere quale sarebbe stata la sua reazione. Juri spalancò la bocca come se volesse lanciare un urlo, dimenandosi per il piacere…Di scatto come per bloccarla le afferò le mani e le baciò le punte delle dita lentamente stuzzicandole con la lingua. Juri le si avvicinò velocemente afferrandole il mento con due dita per poi leccargli sensualmente la lingua. Prese a leccarle ogni singola parte del corpo, facendo scorrere la lingua prima lentamente facendola sospirare poi sempre più rapidamente, Lù lo fermò per un attimo poggiandogli una mano nel petto, fissandolo intensamente negli occhi, così dannatamente magnifici…Juri la prese e la strinse forte tra le sue braccia baciandole dolcemente un’orecchio sussurrandole “ti amo” tra un bacio e l’altro facendo impazzire Lù…che lo strinse più forte e lo baciò dolcemente. Affondò la testa nel suo collo, il ragazzo prese ad accarezzarla con le unghie sulla schiena. Dopo si addormentarono, esausti dopo quella notte folle. Nel buio della stanza Lù sorrise. Sarà molto difficile distruggere un’amore talmente forte come quello di questi due ragazzi. Nemmeno una catena aziendale…
tiè! XDXDXD
no dai...l'ho scritta tutta in una notte
si accettano critche spietatissime e commenti!
