All The Time, correte a nascondervi xD

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***LiNkE's MINE!***
view post Posted on 29/12/2008, 13:42




Ve la ricordate, la vecchia "No Tomorrow"? xDxD Ecco, nascontedevi perchè la soria continua...per vostra sfortuna xDxD
Spero sia di vostro gradimento come la precedente^^
(in caso contrario, non posterò più neanche un capitolo.)
Ve la devo ridire la tiritera che è tutta una ff e bla bla bla??! xDxD
Buona lettura! :biggrin:

PROLOGO



-Nhn- mugolai, posandomi una mano sulla testa.
Juri mi fissò, preoccupato e spaventato. - Khira, che c'è? Non dirmi che va tutto bene, per favore. Ieri sei addirittura svenuta...-
-No, Juri, per favore stai calmo.- Posai entrambe le mani sulla pancia. -Mi sa che qua dentro c'è una vita...- Sorrisi.
Lui spalancò la bocca, come se volesse in qualche mode urlare, esprimere ciò che lo muoveva in quel momenento. Si mise in ginocchio e poggiò il naso sulla mia pancia, animata da piccolissimi scatti. - Spro sarai degna di tuo padre- mormorò.
Sospirai. - Lo sarà. Sicuramente.-

Il volto di Khira era imperlato dal sudore e bagnato dalle lacrime, con un'espressione straziata dipinta in volto, anch'esso straziato, ma da un altro motivo...Sentiva un dolore lancinante informicolirle man mano tutto il corpo. Urlava,un pianto soffocato dai singhiozzi e da respiri, che poi si tramutavano subito in lacrime tiepide. Juri, seduto su una poltrona accanto a lei, le stringeva sempre più forte la mano,accarezzandole lentamente la guancia con il palmo della mano per cercare di tranquillizzarla, anche se sicuro non lo era mica tanto. Ma Khira aveva bisogno di lui, e lui; lui doveva dimostrarsi forte. E sicuro.
-Dai Khira...pensa che fra pochissimi minuti tutto sarà finito...- Tutto sarà finito. Tornò alla sua mano, allontanata giusto il tempo di scostarsi una ciocca di capelli finito accidentalmente proprio danti agli occhi, impedendogli così la visuale. Aveva bisogno della sua mano,cercava la sua mano. Sospirò.
Un'ultima spinta, un'ultimo gemito, un'ultimo urlo e in un attimo tutto finì.
Il dottore le mise in braccio la bambina. Khira la osservò meglio, ancora leggermente stordita dal travaglio: aveva due grandi occhi azzurri, simili a due zaffiri;la pelle marmorea e delicata, i tratti dolci e morbidi, ma sopratutto familiari. Le ricordava una persona, una certa persona, una persona che ha amato davvero tanto, ma che ora non c'è più, a colmare il vuoto tremendo che c’era in lei, che la prendeva, la catturava e la squarciava,come un cacciatore che afferra una volpe e si affretta nel piantarle il pugnale nel petto. Ancora non riusciva a reggere il peso della sua assenza. Sentì le lacrime inumidirle nuovamente gli occhi. Juri colse al volo la situazione, la prese e le diede un bacio sui capelli, asciugandole le lacrime con le dita, mentre quest’ultime s'impigliavano e scorrevano lente fra le dita di lui. -Complimenti- disse, cercando di essere convincente -ma che bel capolavoro...complimenti al…al papà-mormorò. A quella parola Khira si lasciò andare a un pianto liberatorio, stringendosi sempre di più al petto muscoloso di Juri, che rimase immobile ancora non adesso non è riuscito a dimenticarla...riflettè un attimo. Era il gesto più giusto da fare? Khira, che Khira lo lascerebbe fare? Si fece forza, spostò lentamente il volto dal capo di lei e le sue labbra furono ad un millimetro di distanza da quelle di lei...se non fosse stato per la bambina, che con una manata lo costrinse a spostarsi. Khira sorrise, accarezzando la bambina in cerca del suo seno per poppare. Lei si slacciò la camicetta. Juri, non guardare...si disse. Ma era talmente tanto bella che non potè fare a meno di distogliere lo sguardo da lei,di osservarla mentre allattava la figlia. Una Khira diversa, forse più adulta: una mamma.
-Vado a chiamare gli altri-mugulò Juri alzandosi dal letto. La ragazza fece un flebile cenno con il capo, senza smettere di guardare il frugoletto che poppava avidamente dal seno.
Uscito, Juri non riuscì a trattenersi dal piangere. Si sentiva a disagio, lui non centrava assolutamente niente con la vita di Khira, o almeno questo dubbio gli martellava ripetutamente nella mente.Lei ha - o meglio, aveva- Linke...non aveva amato più nessuno all'infuori di lui. Nemmeno dalla sua morte...
E ora che ha avuto anche una figlia da lui, si sentiva ancor più a disagio. Si sentiva terribilmente fuori luogo, inadatto,inutile, inappropriato, un oggetto in più nella vita della ragazza.

“Ora porto la bambina nella nursery” disse l’infermiera rivolgendole un sorriso, prendendo in braccio la bambina.
“Grazie” mormorò Khira. Lasciò andare il capo sul cuscino, ascoltando il pianto di qualche altro neonato. Chiuse gli occhi. Lo immaginò mentre entrava nella stanza, con un camice verde e la cuffietta, con la sua solita andatura aggraziata ma spiritosa, mentre si avvicinava al letto, per poi baciarla e infine stringere sua figlia, guardando quest’ultima con ammirazione. Erano uguali. Nessuno si poteva sbagliare, era la sua copia. Chiunque l’avrebbe dedotto. Linke ne sarebbe stato orgoglioso, conoscendo il suo carattere…Si girò da un lato, pronta a versare lacrime ancora una volta. Visualizzò la bambina. Gli occhi, i lineamenti, tutto ciò che la caratterizzava.
“Engel” mormorò,stringendo piano il cuscino.“Tu ti chiamerei Engel…come era tuo padre me…”. Tiepide lacrime bagnarono il cuscino.

******
La stanza era bianca, vuota, un freddo insopportabile la avvolgeva. Ma non era freddo tutto ciò che mi circondava. Provavo un freddo pungente dentro di me.
Tremava. Gemeva sottovoce, come per non fendere il silenzio di questa stanza, gli occhi erano rossi e vuoti. Bellissimi occhi grigioazzurri che a poco si sarebbero spenti. Aprì lievemente la bocca come per parlare, ma la richiuse dopo pochi istanti.
“Mamma…” mormorai stringendo con foga la sua mano. Il gelo della sua pelle si fece largo dentro me, procurandomi un disagio inarrestabile.
“Engel...bambina mia…” La scosse un violento conato. Sbarrai gli occhi, sempre più spaventata, stringendomi a lei ancora di più. Iniziai a piangere, non potevo trattenere le lacrime oltre. “Non lasciarmi” la implorai sottovoce “Ho bisogno di te, io ti voglio troppo bene….sarò sola…per sempre sola” gridai, aumentando le lacrime che veloci mi scivolavano sulle guance. Sorrise lievemente; le si spezzo il respiro. “No” mormorai a capo chino.
“Engel” disse prendendomi entrambi le mani, poggiandole sul petto. “Sei cresciuta, e voglio che ora tu sappia tutta la verità…”
“Quale verità?” esclamai.
“Su tuo padre.”
Trattenni il respiro. “ Ti ascolto.”
“Riguarda tuo padre, Christian Linke…ecco…” si morse le labbra, trattenendo un urlo di dolore. Non so se più per il dolore fisico o per il dolore che le provocava quel ricordo. Giuro di avere visto una lacrima nascerle dall’occhio e morirle lungo la guancia. “ Lo so, non l’hai mai visto…lui…è morto anni fa…l’hanno ucciso…l’ha ucciso…Strify…era sempre stato geloso di lui…io…” Urlò, dimenandosi. “Volevo che tu almeno sapessi che fine ha fatto, e chi era…scusami Engel…” conficcò le unghie nel materasso. Spalancai gli occhi e mi misi una mano sulla bocca. Stavolta mi si mozzò a me,il respiro. Quindi…
“Mamma” risposi chiudendo gli occhi,sempre piangendo “non devi scusarti…che colpa ne hai tu? L’unico ad avere colpa è…” Mi accorsi che non stava più ascoltando. Tremante, riaprii gli occhi. E non potevo capacitarmi di quello che avevo davanti a me. Mia madre era li, stesa sul lettino, avvolta in un sonno profondo…la morte. Quel sonno che l’ha portata via da me.
Il tempo si fermò, tutto quello che mi circondava anche. Il gelo diventò sempre più forte. Mi buttai accanto al suo corpo. “NOOOOOOOOOOOOOOOO” gridai, scossa da forti singhiozzi che scossero il lettino. La mia mente era svuotata, salvo una canzone che avevo spesso sentito in casa, e che mia mamma piangeva ogni volta solo udendo la prima nota…

“Il dolore non passa
Non va
Tu mi manchi qui…
Il tuo eco rompe il mio muro
le rovine della realtà sulle quali vado e capisco
è troppo tardi
il tuo eco divora la mia ragione
in me tutto si estingue, diventa freddo e sento che mi perdo…”

So che c’era di mezzo un’altra canzone, ma che mia madre non mi ha mai voluto far sentire…
Le rivolsi un ultimo sguardo.
Mi manchi qui, mamma.

Capitolo 1: UN ANGELO RIBELLE E UN PRINCIPE DARK

-Signorina Linke!-
-Si prof?-
-Volevo chiederle se mi spiega la illuminante motivazione che ti ha spinto a tentare di far volare un banco attaccandovi un paio di ali di carta…-
-Ma prof è innovazione!-esclamai, destando le risate di metà classe.
La prof congiunse le mani. –Sarà un’innovazione anche la sospensione se la diverte tanto allora!-
Io risi. –Oh, se è così, allora va bene!-
-Faccia poco la spavalda!-
-Chi, io?- chiesi, per nulla intimorita. La mia solita, adorabile sfacciataggine.
La prof annuì.- Lei, proprio.-
-Ma prof! Si rilassi!! Don’t worry be happy!-
-Signorina, non mi serve che citi Bob Marley.-
-Sicura prof? Le assicuro, è mooolto rilassante…-
-Ma signorina Linke! La smetta, per cortesia!-
-E di far che?- Un sorriso strafottente mi aprì le labbra.
Sospirò. –Avevo suo padre in classe, era un tesoro!-
-Ma se è stato sospeso 7 volte in 5 anni? Alla faccia dell’angelo!-
Era più rossa del red carpet. Aprì il registro. –Nota. Solita, ennesima nota. Contenta?-
-Io? Si- risposi, stavolta il silenzio regnava sulla classe. Mi alzai, presi l’ i-Pod e me ne andai dalla classe.
-Prenderemo provvedimenti sul suo comportamento- disse prima che porta la porta le si sbattesse in faccia con un colpo secco.
Feci un giretto per il cortile al ritmo dei Guns’n’Roses. Cosa ci posso fare se io sono fatta così, è il mio carattere. Non ci posso fare niente se Dio mi ha voluta così e i geni dei miei…genitori mi hanno propinato un carattere del genere. Non ci posso fare niente se il dolore ogni volta mi affoga con le sue acque amare.O forse tutti in questo mondo pieno di immondizia devono essere tutti tirati a lucido, con tanto di patina sulle scarpe e capelli sempre, obbligatoriamente, messi in ordine, che nemmeno un singolo capello deve scappare dalla chioma intrisa di lacca e gel costosissimi?
Io ancora l’ho capito il ruolo che ho io in questo mondo. E tanto meno chi sono, da dove sono spuntata fuori, se la mia vita un senso ce l’ha, o se presto lo avrà.
Voglio sapere la verità, io ho sete di verità.
Troppe volte mi sono posta delle domande, cui tutt’ora non sono riuscita a soddisfare con una spiegazione plausibile. In molti hanno cercato di sviare le mie richieste sul sapere la verità con scuse frettolose e per di più idiote.
…E’ arrivato il momento delle verità. Che siano spiacevoli, felici…io voglio sapere la verità. Tutta la verità. Nient’altro che la verità.
Ci mancherebbe solo che mi mettessi a caccia come una pantera…ma per la verità, questo. E altro.
Qualcosa di scintillante luccica sul liscio acciottolato dei marciapiedi della scuola; lo raccolsi, è un pezzo di vetro. Uno specchio. Istintivamente lo porto all’altezza del viso per specchiarmi. Tutto quello che vedevo era il volto di una ragazza; un volto color del ghiaccio. Un paio di occhi intensi color zaffiro. Sbattei due volte le palpebre. Lineamenti duri ma dolci.
E per un momento credetti di capire tutto. Ma non ci feci caso più di tanto,e buttai il pezzo di specchio a terra, lasciando che si frantumi in mille piccoli cristalli argentati con un rumore secco, e proseguii la mia passeggiatina “extrascolastica”, facendo l’equilibrista sul marciapiede.

******

-Sei stata grande- esultò Lena all’uscita. – Ma ti rendi conto di che cazzo hai fatto?? Così rischi si la sospensione…-
Feci spallucce. –Sai per quel che me ne importa.-
-Engel, tu sei la più ganza, la più ribelle, quella che non segue le regole; insomma non sei angelica per niente. Non capisco il motivo perché quella povera donna che era tua madre abbia scelto un nome così- spiegò.
La guardai,inerme. Mamma…
Lei se ne accorse. –Oddio, Engel, non volevo…- sussurrò cingendomi le spalle con un braccio.
Sorrisi lievemente. – Ma semplice. Perché, a quanto si dice in giro, somiglio ad un angelo, esattamente uguale a mio padre- dissi sbattendo gli occhioni.Ma il sorriso mi svanì presto.Da quando mi sono vista allo specchio la mia spavalderia e tutta la sfacciataggine che possiedo sono magicamente sparite.
Per una volta inerme, senza ricorrere alla spavalderia o all’ironia che solitamente uso per sviare o sdrammatizzare. Non l’ho mai visto, e poi vado in giro a dire che assomiglio ad un angelo, proprio come lui? Sospirai.
Un clacson irruppe nelle brusio di chiacchere che riempie l’ingresso della scuola.
-Ehi, è arrivato papà…perché non gli fai un piacere e una volta per tutte lo chiami papà? –
Scossi la testa. – No. Per me sarà sempre e solo Juri. Juri Ibo Kaya Schewe. Mio padre…sempre se ne ho uno, è un’altra cosa. Chiaro?-
-Chiaro.- Mi prese sottobraccio.
Altri colpi di clacson irruppero nell’aria. Lena si fermò di colpo, facendomi quasi cadere a terra, e sbuffò. – Papà, stiamo arrivando eh; non serve che strombazzi in giro e per di più in questo maniera così...imbarazzante- disse arrossendo di botto. Trattenni una risata.
Un’uomo robusto, biondo, dal viso giovane nonostante l’età, scese dall’auto nero metallizzata. Ci accolse con un sorriso. –Allora, avete intenzione di saltare in macchina o…?-
-Se se, arriviamo- rispose Lena con un cenno che sembrava di più ad un gesto di maledizione.
-Ritieniti fortunata ad avere un padre ancora in vita- le sussurrai, in modo che Juri non sentisse.
Ci avviammo a grandi passi verso l’auto, mancava poco che Juri ci lasciasse a piedi. Eravamo ad un centimetro di distanza dall’auto quando un qualcuno mi piombò addosso, facendomi vacillare e poi cadere a terra. La borsa si aprì e rovesciò una quantità industriale di fogli. Fogli su cui scrivere cosa provavo quando pensavo a chi era mio padre… Trattenni il fiato per due minuti buoni, spaventata e troppo indolenzita per correre e riacchiappare i fogli e riinfilarli dentro la borsa. Riaprii gli occhi stordita.
– Lena…dove…dove sono?- biascicai, riprendendo fiato.
-Nello stesso posto di prima.-
-Ma grazie.- Provai a rialzarmi, ma mi faceva un male cane al braccio.
Intanto, il mio mi offrì una mano. –Scusa- si aprì in un sorriso timido. Un sorriso bellissimo, mozzafiato. Sbattei più volte le palpebre per inquadrarlo meglio. Il fisico magro e slanciato stretto in una camicia bianca di lino, dal profumo inebriante. Un paio di occhi grigi, vitrei, intensi e cangianti;giuro, se non fosse stato per la sua voce, gentile e a tratti melodiosa che mi chiamava, mi ci sarei volentieri persa dentro. Il volto appuntito marmoreo, capelli neri leggermente lunghi mossi dal vento. Una sorta di principe azzurro? In versione dark?
Mi rialzai a fatica, con l’aiuto della sua mano. La strinse più forte. –Scusa- ripetè. Rimasi zitta per qualche istante, in completa assenza di parole. – No…ehm non è successo niente, tranquillo.- Come no. Dopo avermi quasi investito “scusa” è l’unico vocabolo che riesci a dire?
Juri lo fissò stupefatto. – Senti, stare più attento no…?-
Il ragazzo rise, lasciandolo ancor più esterrefatto. –Scusami ancora. Mi chiamo Gabriel…-
Gabriel…cosi hai un nome…ma ovvio stupida!!
-Pia…pia…pia…-
Se non fosse stato per Lena, che mi ha menato a forza di sberle per farmi riprendere la cognizione del tempo e dello spazio, a quest’ora sarei ancora qua a balbettare come un’idiota.
-Engel- dissi semplicemente. –Io sono Engel.-
Lui sorrise compiaciuto. –Molto bene, un’angelo… - sia io che Lena lo guardammo come per dire “ma che stai a dire?”. Questa dev’essere tua…-
La borsa. La afferrai in fretta e furia, cercando di nascondere per bene i foglio al suo interno.Mi aprii in un sorrisetto tirato.
Gabriel sembrò sorpreso. – Ehi, hai proprio fretta… fuggivi?-
Lo guardai. – No. Me ne andavo.- risposi porgendo la borsa a Juri per poi caricarla nel portabagagli.
-Oh beh…se è così…alla prossima, allora- Fece un cenno sia a Lena, che a Juri. Poi si rivolse a me. –Ciao.- Si voltò e si avviò verso un gruppo di amici che stava vicino alla fontana.
Saliti in macchina, Juri non si risparmiò ai commenti. - Mi sembra che il figliolo abbia un po’ del…-
-Papà!- esclamò Lena scattando dal sedile, accorgendosi del mio stato d’animo. -Tutto…tutto bene?- mi chiese poi.
Scossi la testa, distratta per un momento. –Ah…eh…più o meno.-
Strizzò l’occhio maliziosa. – Il ragazzo, lì, ha fatto centro?-
-Ma scherzi?- risposi indignata. – Ha pienamente ragione Juri. Ha veramente del frocio- storsi il naso disgustata, visualizzando la sua camminata ondeggiante. Posai la testa al finestrino, ignara di tutto ciò che il futuro mi avrebbe riservato.

Fine poema x°°Dx°°D
 
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§ScHwArZ_fEuEr§
view post Posted on 29/12/2008, 14:45




Nuooooo!!! ç___ç
Oltre a Linke doveva morirmi pure Khira? Buaaaaaaah! ç___ç

Poi Gabriel...
SPOILER (click to view)
O_________O Salvatemi. xD


Coooomunque... xD

E' stupendaaaa!!! *___* Devi continuare! :sisi:
Io aspetto, eh? U_U
 
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***LiNkE's MINE!***
view post Posted on 29/12/2008, 15:02




xDxDxD
graaaaaaaaaaazie Fla =D
SPOILER (click to view)
e certo che contino xDxD come non potrei?


c'ho messo cosi tanto tempo perchè sono in ballo con altre due Fic, "Mein Her Brennt" che vede per protagonista David, devo terminare il capitolo 3 di "Lookin' For My Angel"; nn l'ho più continuato a causa di problemi di scuola -.-''
 
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{ SnowWhiteQueen~
view post Posted on 29/12/2008, 17:04




giò da dove esce questa tua nuova mania di fare fuori tutti i personaggi delle tue ficci??? u.u

CITAZIONE
-Volevo chiederle se mi spiega la illuminante motivazione che ti ha spinto a tentare di far volare un banco attaccandovi un paio di ali di carta…-

*morta* XDXDXD :laugh: guarda caso questa scena non mi suona nuova XDXD
è bellissimo giò!!!^^
speriamo solo in un po' di allegria nei prossimi capitoli :sisi:
 
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• ~ V o v s
view post Posted on 30/12/2008, 00:22




Oddio xDDDDDD
Mi sono mezza ammazzata dal ridere nella seconda parte della ficcy xD
Cioè ma pure io vogghio un padre figo come Juri xD
Che culo che avranno i suoi futuri figli xDDD
 
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***LiNkE's MINE!***
view post Posted on 31/12/2008, 13:59




xDxD ciao ragazze grazie per i commenti! (sono stata due giorni in trasferta per malattia -.-') vi dico che sto scrivendo il secondo chap...tra domani o dopodomani posto!
 
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papelella93
view post Posted on 31/12/2008, 17:22




oooooooooooooooooooh...oooooooooooooooooooooh...oooooooooooooooooh...
il carattere della ragazza mi ricorda qualcosa...............
...................................................................

SPOILER (click to view)
image


Edited by papelella93 - 1/1/2009, 16:45
 
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° Nanachan
view post Posted on 2/1/2009, 01:10




Engel e Gabriel ?
L arcangelo Gabriele ? xD
 
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***LiNkE's MINE!***
view post Posted on 2/1/2009, 14:24




una sorta xD
 
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• ~ V o v s
view post Posted on 2/1/2009, 17:59




CITAZIONE (° Nanachan @ 2/1/2009, 01:10)
Engel e Gabriel ?
L arcangelo Gabriele ? xD

xDDDDDDDDDDDDD

Giòòòòòòòòòòòòò continuaaaaaaaaaa
SPOILER (click to view)
Da quando ho letto questa FF trovo Jurini arrapante :ph34r:
 
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***LiNkE's MINE!***
view post Posted on 2/1/2009, 19:41




ragazze qua ho l'infleuenza chi mi butta giù -.-'
appena posso continuo!!^^
xD
 
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{« Deanna_Diamonds ~
view post Posted on 5/1/2009, 10:37




tu sei la mia genia u.u
ti addorròh tantissimo giò.
blava u.u
continua appena puoi.
SPOILER (click to view)
la giò con la febbre
questo di sicuro non ti fermerà!
come sei fatta te x)
 
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***LiNkE's MINE!***
view post Posted on 5/1/2009, 11:40




xDxD Grazie mille Ale^^
SPOILER (click to view)
la frebbre mi butta giù eccome U_U

bello l'avatar di Ronnie!!
SPOILER (click to view)
ops scusa ma io ho Max <33
 
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{« Deanna_Diamonds ~
view post Posted on 5/1/2009, 12:39




CITAZIONE (***LiNkE's MINE!*** @ 5/1/2009, 11:40)
xDxD Grazie mille Ale^^
SPOILER (click to view)
la frebbre mi butta giù eccome U_U

bello l'avatar di Ronnie!!
SPOILER (click to view)
ops scusa ma io ho Max <33

di niente ^^
SPOILER (click to view)
YO______Sorella
con Max!
ssiis....ronnie x) x)

 
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***LiNkE's MINE!***
view post Posted on 5/1/2009, 13:49




SPOILER (click to view)
siamo le loro groupies ufficiali xDxD
 
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93 replies since 29/12/2008, 13:42   1391 views
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