She's got to love nobody, o kolossal, perchè non ne vedo la fine o.O

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Geisha°
view post Posted on 13/9/2009, 19:07




Salve a tutto il forum!
Visto che "Christian&Linke" e "Fuenf Kapitel" sono stati particolarmente apprezzati, ho deciso di iniziare una fanfiction nuova. (:
Sono doverosi alcuni disclaimer:
a) è ancora in fase di scrittura
b) è veramente, ma veramente lunga (vedi sottotitolo alla discussione)
c) il titolo di questa ff viene da una frase di "Poker Face" di Lady Gaga
d) sappiatemi dire se vi piace, così continuo a postare e scrivere, non vorrei mai tediarvi con cose non buone .-.

In bocca al lupo!! xDxD


La stanza era completamente al buio, le finestre opportunamente serrate, la porta chiusa e lei ben nascosta dal piumone del suo letto. Cercava in tutti i modi di annullarsi, di dimenticare il vortice di avvenimenti che l’aveva costretta a quella situazione, e sperava di riuscirci, semplicemente chiudendosi in camera senza far alcun tipo di rumore, rimanendo immobile. Sperava che il padre si dimenticasse della sua presenza..forse, meglio dire che sperava si dimenticasse del fatto che lei si trovava lì.
Bit bit, “dannata sveglia!” pensò la ragazza sgranando gli occhi, “ma perché ti ho puntato?!” si domandò cercando di allungare il braccio sinistro per fermarla. Il disastro. La sveglia cadde continuando a suonare sempre più ripetutamente e lei aveva cacciato una specie di urlo mugugnato, portandosi le mani davanti alla faccia.
“Buongiorno cara! - esordì il padre tutto pimpante - Ma..che succede?”, domandò notando la sveglia a terra e soprattutto la figlia con la testa al pavimento e metà corpo precariamente ancora sul letto.
“Mmh … - mormorò lei dopo l’insuccesso del suo piano – Niente papà! Solo un sonno agitato”. Il padre ancora perplesso alzò le sopracciglia, si sistemò gli occhiali e uscì dalla camera.
“Rincaserò tardi oggi. Ti ho lasciato la mappa della città vicino alla tua tazza del latte” disse premuroso l’uomo alla figlia, che probabilmente nemmeno lo stava ascoltando;
“Ah, Fiamma – disse spuntando dalla porta della camera – ieri sera ti ho preso i biscotti al cioccolato che ti piacciono. Buona giornata!”, le sorrise, ma nelle sue parole c’era un velo di leggera tristezza. Fiamma ancora addormentata e a mezz’asta sul letto si impasticciò con le parole con il risultato di non rispondere all’augurio del padre. Quando sentì la porta di casa chiudersi, un magone le prese lo stomaco, stava quasi per mettersi a piangere e per sfogarsi, prese il suo cuscino e lo lanciò all’entrata della camera.
La giornata fuori era bellissima, il sole splendeva su quella città a lei straniera e ostile, la sua camera era molto luminosa. Le scappò un sorriso. Ore 8.30, per Fiamma era ancora presto per uscire, “Meglio così” pensò “Farò con calma e cercherò di orientarmi”; si preparò velocemente, jeans, una maglietta bianca,dalla scollatura a V con maniche a tre quarti e cappuccio e un maglioncino grigio con la stessa scollatura, i capelli ricci e corti stavano come al solito per conto loro, ma a lei piacevano. Una volta in cucina si accorse di non avere molta voglia di fare colazione e sparecchiò la tavola; “Bene, e ora mappa!” si disse. Si sedette al tavolo e aprì l’oggetto per lei preziosissimo, incapace com’era di orientarsi in quella città a suo parere troppo grande e soprattutto straniera. Suo padre la conosceva a menadito, ma per forza, ci era andato per motivi di lavoro e per piacere personale tantissime volte, lui amava la città di Berlino. “Già, lui!!” pensò con il broncio in bocca Fiamma “Perché mi ci ha trascinato?”. Abbandonò la mappa sul tavolo sbuffando e tornò in camera; dalla sua tracolla estrasse un opuscolo, “Vediamo se riesco a capirci qualcosa” si disse molto sfiduciata. Sì, capiva il tedesco per carità, suo padre le parlava in tedesco da quando era nata, l’italiano l’aveva imparato dai nonni! L’aveva studiato anche a scuola ed era ovviamente la più brava, ma un conto era parlarlo con il proprio papà in Italia, alternandolo all’italiano quando non sapeva una parola o un’espressione, un conto era essersi trasferiti di punto in bianco, per motivi non meglio specificati, in Germania. Dove ovviamente si parla tedesco tutti i giorni, a tutte le ore, istante per istante; controllare il dizionario tascabile per viaggiatori ogni volta era scomodo e un poco imbarazzante. Lei non ci voleva venire a Berlino, voleva stare al Politecnico di Milano, tanto più che era già da tre anni maggiorenne. “Non vorrai lasciare tuo padre da solo a Berlino per chissà quanti anni!” le avevano rinfacciato spesso zii e nonni, e alla fine aveva dovuto cedere; addio Milano, addio amici, addio a tutto.
“E ora dovrei cercare di capire che stra cazzo questo infame del professore di design vuole da me, leggendo questo compenso in tedesco??! Siamo impazziti??!” urlò furibonda mentre sfogliava il fascicolo. Si mise gli occhiali per mettere a fuoco gli scarabocchi opachi che vedeva, iniziò con molta calma a leggere ad alta voce ciò che c’era scritto, cercando di metabolizzare ogni singola parola, era concentratissima a capire il senso delle frasi che si susseguivano.
WUEEE!! SVESH SVESH!! WUAAAAAAAAA!!!! CLAP CLAP CLAP!!! Strani rumori provenivano dalla parete confinante con i vicini. Fiamma già infastidita sollevò il capo dal fascicolo e si girò verso il muro incriminato. I rumori si acquietarono. Riprese con molta calma la sua lettura. BUAHAHAH!!!! JAAAAAA!!!!! AH AH AH AH!!!! CLAP CLAP CLAP!!! Di scatto Fiamma si tolse gli occhiali e si voltò verso la parete confinate. Trasse un profondo respiro, si girò verso la scrivania, si rimise gli occhiali e con molta calma tornò a concentrarsi sullo studio.
PATABUUUUUUMM!!! BUUUUUM!!! Fiamma sbatté violentemente le mani sulla scrivania, si tolse gli occhiali, e con decisione si diresse verso la porta. Uscì dal suo appartamento e bussò a quello alla sinistra della sua porta. Nessuno rispose. Un brivido di rabbia le percorse la schiena, “Aaah! Oltre ad essere incivili e casinisti pure codardi sono sti vicini!” pensò tra sé e sé sempre più inviperita la ragazza. “Avranno la guerra!”, pose il dito sul campanello e vi ci si attaccò fino a che non sentì la mandata della serratura far rumore.
“Ecco ecco! Non c’è bisogno di fare tutto questo baccano!” rimproverò un ragazzo alto, dalla pelle bianca con gli occhi come il ghiaccio e i capelli corvini. Osservò la ragazza che si trovava di fronte: era di media statura, con un corpo dai bei lineamenti e un cespuglio di capelli castani tutti boccoluti. In ciabatte. Mmpff, il ragazzo trattenne a stento una risatina. Fiamma sgranò gli occhi e lui fece un impercettibile balzo indietro,
“Sei un incivile e un selvaggio! Non so cosa tu stia combinando qua dentro ma se non la smetti chiamo la polizia per disturbo della quiete pubblica!!”, disse cercando di restare calma ma con decisione. Il ragazzo le sorrise,
“Ma non ti sembra di esagerare? Basta dire di far piano!” rispose con leggerezza. Fiamma esplose, il viso le si arrossò per la rabbia,
“La gente qui sta ancora dormendo e io in particolare sto cercando di studiare!! Vuoi abbassare il livello della tua orgia??!”, non era di certo in giornata. Il ragazzo sgranò gli occhi e non riuscì a trattenere le risate,
“Ehi Linke! Ma chi è?” domandò qualcuno dall’interno dell’appartamento.
“Ah ah! Avete sentito ragazzi? – domandò il non meglio identificato Linke dando le spalle alla ragazza – abbassiamo il volume dell’orgia!! Ah ah ah!!”. Fiamma era lì lì per dargli uno schiaffo. “Cosa stai dicendo Linke? Chi è?” chiese un ragazzo avvicinatosi alla porta; Fiamma lo osservò, era longilineo, ma i jeans e la maglia extra large non rendevano troppa giustizia a quel fisico. I suoi sguardi furono ricambiati, questo secondo interlocutore era allibito dalla presenza della ragazza. “Sentite, entrate!” decretò, chiudendo la porta. Fiamma, senza rendersene conto si trovò all’interno dell’appartamento di due perfetti sconosciuti.
“Ehi, ci sono visite!” disse Linke con ancora un po’ di ridarola addosso. “Ma a chi sta parlando??!” si domandò molto preoccupata la ragazza.
“E chi ci viene a trovare?” domandò incuriosito un terzo ragazzo alto dai capelli biondi, sbucato da una parte. “Oh mio dio..” mormorò in italiano Fiamma, forse Linke se ne accorse perché la fissò un attimo. Intanto erano comparsi altri due ragazzi che la guardavano incuriositi. Una tizia apparsa dal nulla si trovava nel loro improvvisato soggiorno in ciabatte. Un leggero velo di imbarazzo si dipinse sulle sue guance, “Come faccio a parlare con sta gente?!” si domandò preoccupata. Linke, spingendola leggermente per un fianco la fece avanzare tra i ragazzi,
“La ragazza ha una richiesta da farci!”. Fiamma si voltò lentamente verso di lui con gli occhi sbarrati,
“Come scusa??!” gli domandò.
“Avevi un favore da chiederci no?” ribatté divertito il ragazzo,
“Linke.." mormorò il presunto rapper della situazione. La ragazza deglutì pesantemente, cosa poteva dire a quel branco di debosciati casinisti? A chi chiedere aiuto?
“Fate un rumore insopportabile e io non riesco a studiare!”, disse tutto d’un fiato, con un coraggio e una sfacciataggine che non sapeva di aver raccolto in così poco tempo. Ci fu un attimo di silenzio, neanche tanto di imbarazzo quanto di gelo profondo. Fiamma notò che i ragazzi si passarono un veloce sguardo tra loro. “Ecco, ora mi violentano, ora mi picchiano!!” pensò iniziando a sudare freddo.
“A me avevi parlato di orge!” intervenne Linke. I ragazzi scoppiarono in una gran risata. Fiamma li guardò stupita, “Ridono? Ma allora sono ammattiti proprio!” pensò tra sé. Il ragazzo biondo si asciugò una lacrima con l’indice destro, poi la guardò,
“Oddio, scusaci, non volevamo disturbare, avevamo appena ricevuto una bella notizia. Perdonaci!”, gli altri annuirono.
“Benissimo, allora io me ne vado” disse Fiamma sbrigativa sperando di potersene andare in fretta.
“No aspetta – Linke l’afferrò per un braccio, lei si voltò verso di lui – dobbiamo farci perdonare, non possiamo lasciarti andare con l’idea che i tuoi condomini siano dei lussuriosi depravati!” le spiegò ammiccando.


..bene, mi fermo qui per ora (:

Ceci
 
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Franciuesca
view post Posted on 13/9/2009, 19:52




CITAZIONE
“Ah ah! Avete sentito ragazzi? – domandò il non meglio identificato Linke dando le spalle alla ragazza – abbassiamo il volume dell’orgia!! Ah ah ah!!”

image
e la faccina dice TUTTO QUELLO CHE HO PENSATO ;D


Continua *-*
 
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***LiNkE's MINE!***
view post Posted on 15/9/2009, 15:56




Ceci tesoro!!! Devi continuare, è assolutamente orginale!! *_*
 
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the virgin suicide
view post Posted on 15/9/2009, 19:27




Arghhhh finalmente ho trovato tempo per leggere *_____*
CONTINUA!!! <3 come sempre bravissima u.ù
 
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Geisha°
view post Posted on 17/9/2009, 13:56




Sono molto felice di vedere le vostre risposte a questa mia nuova follia mentale xD
Andiamo un pò avanti allora (:



“Ma ma..” Fiamma era allibita, non fece in tempo a formulare una risposta che si trovò in cucina con la mandria di ragazzi.
“Gradisci una tazza di cioccolata?” le chiese premuroso il rapper, lei era ancora a bocca aperta,
“Su Franky! Prepara la cioccolata!”. Fiamma scosse la testa, era seduta al tavolo accerchiata da quello strano gruppo di gente. Fece con lo sguardo una veloce panoramica, a guardarli erano comunissimi ragazzi poco più che maggiorenni, stipati in un bilocale ma con tanta energia e con dei grandi sorrisi.
“Ragazzi, siamo proprio degli animali, poi ci lamentiamo se ci dicono che siamo dei pervertiti! – Esordì ironico Linke – Non ci siamo nemmeno presentati!”. Si voltò verso di lei,
“Piacere, Christian! Ma tutti mi chiamano con il mio cognome, Linke!” aveva un bellissimo sorriso, un po’ da furbetto. Fiamma balbettò;
“E io sono Timo” si presentò l’additato rapper.
“Piacere, Juri”, disse il biondino;
“Io sono Franky” disse il ragazzo mandato ai fornelli alzando il piccolo mestolo sporco di cioccolata.
“E io Jan! Ne manca ancora uno, ma è un tipo un po’ così!” e le fece l’occhiolino. Fiamma cercò di non guardarlo storto, “Ma pensa..ne manca pure uno” pensò con apprensione;
“Dai Jan, non introdurre così il povero Bonk, che poi la spaventi!” intervenne Juri divertito.
“Io comunque mi chiamo Fiamma!” disse con ritrovata serenità lei. I ragazzi si ammutolirono; Franky si voltò verso di lei. I loro occhi erano interrogativi,
“Come ti chiami??” domandarono allibiti tutti in coro.
“Fiamma”, cercò di ripeterlo con calma per scandirlo bene. Le bocche dei ragazzi si contorsero per cercare di ripeterlo.
“Fiamma! Fiam-ma! Non è così difficile dai!” disse regalando ai ragazzi un caldo sorriso.
“No, no..è che è, come dire, non comune..” cercò di spiegare Juri;
“Sì posso capire, non lo è neanche dalle mie parti” iniziò a spiegare lei;
“Quindi non sei di Berlino” intervenne Jan.
“Ehm.. veramente” balbettò Fiamma,
“Di dove sei?” incalzò Linke.
“Io sono italiana” chiarì;
“Italiana??!” domandarono stupiti e ancora una volta all’unisono.
“Ih ih, italiana!” sghignazzò lei;
“Guarda che non l’avrei detto, dalla pronuncia dico..” disse come incantato Jan. Fiamma sorrise. “La cioccolata è servita!” annunciò Franky. La ragazza senza capire come si ritrovò in mezzo a quei ragazzi casinisti a bere cioccolata calda, facendo delle gran chiacchiere e ridendo di gusto con loro. Quasi non le pareva vero, e si trattava di vicini di casa. La mandata della serratura scattò,
“Oooh! Bentornato Bonk!” disse un po’ ironicamente Timo;
“Sonnenschein non faccia ironia che mi ha svegliato lei all’alba per i suoi fottuti biscotti al cioccolato!” sentenziò il nuovo arrivato.
“Dai Bonk! Non essere così rude che abbiamo ospiti!” intervenne Franky. “Iniziamo male..” pensò Fiamma. Il ragazzo si palesò in cucina e, come incurante del fatto che c’era effettivamente un ospite, disse semplicemente
“Anche io voglio la cioccolata!”.


“Che bestia Lauden!” accusò Timo, a quel nome il ragazzo si girò pronto a rispondere per le rime. I suoi occhi, profondi come l’oceano si posarono improvvisamente su Fiamma, la quale si sentì travolta come da una cascata gelida. La bocca di lui era schiusa, inespressiva. Una sensazione sgradevole percorse il corpo della ragazza. La presenza di quel ragazzo la inquietava, lui sembrava del tutto indifferente alla situazione. Le porse la mano,
“David” lei tornò in sé
“Fiamma” cercando di stringergli la mano, ma la presa di lui era flebile.
“Ma sei tedesca?” le domandò; Timo scosse leggermente la testa.
Fiamma arrossì un pochino,
“In realtà no, vengo dall’Italia” mormorò,
“Il tuo nome è strano – accennò ad un abbozzo di sorriso – cosa vuol dire?” sembrava sinceramente incuriosito,
“Credo sia il diminutivo di Fiammetta, un nome considerato letterario in Italia, ma Fiamma semplicemente indica la fiamma di una candela, del fuoco..” spiegò lei. David annuì con il capo e prese a bere la sua cioccolata. Alla ragazza venne in mente di avere in mano la tazza traboccante,
“Ehi Franky! – Scattò – E’ davvero buona!” gli sorrise. Lui ricambiò il sorriso,
“Il buon Franky è il cuoco di casa!” le spiegò Juri.
“Ah sì? Ma che bravo!” commentò Fiamma, stando al gioco di Juri; Franky in tutta risposta si alzò in piedi con fare trionfale accarezzandosi i capelli.
“Buu! Fenomeno!” gli rinfacciò scherzando Jan.
Quella situazione diventava agli occhi di Fiamma sempre più strana, mano a mano che i minuti in quel bilocale aumentavano. Insomma, si era presentata davanti alla loro porta con l’intento di insultarli per i rumori molesti che facevano, e si era ritrovata seduta al loro tavolo con una cioccolata in tazza in mano, parlando del più e del meno come se fossero amici da sempre, in un’atmosfera piacevolissima, che da tanto tempo non provava, da quando si era dovuta trasferire a Berlino. In realtà, sentiva gli occhi di Linke addosso e la presenza del signor David Lauden Bonk la inquietava, quel ragazzo nascosto dai suoi lunghi capelli neri e curvo sulla sua tazza era un’ombra scomoda. Probabilmente le stava antipatico a pelle e il sentimento era ricambiato.
Il tempo scorreva delicato tre le risate dei ragazzi e i bis di cioccolata,
“Quando sei arrivata a Berlino?”,
“Non girerai davvero con la mappa”
“Che brava, studi all’università!”,
“Ma dai, che problemi vuoi avere con la lingua? La parli meglio di noi!!”, e ancora risate. “Lingua?? Università??” mormorò tra sé e sé Fiamma,
“Cazzo!” esclamò in italiano,
“Come?” le domandò divertito Linke. Fiamma lo guardò, era come se capisse le sue parole benché in italiano.
“E’ tardi!” spiegò la ragazza, “Ho lezione tra poco!!”.
“E’ un bel problema! – Sussultò Jan – La tua università è un po’ lontana da qua..prendi la metropolitana!” le consigliò. Fiamma aveva già i lacrimoni, non sapeva consultare la mappa della metropolitana! Suo padre l’aveva sempre accompagnata in macchina. Appoggiò il volto tra le mani sconsolata e Timo cercò di farle coraggio appoggiando la mano sulla sua spalla sinistra.
“Ti accompagno io” farfugliò David, Fiamma lo guardò di scatto.
“Come?” chiese intimorita,
“Sono l’unico con le scarpe, poi oggi è una bella giornata” disse svogliatamente.
“Attenzione! – Avvisò Timo – Bonk sembra essersi svegliato dal letargo!!” ironizzò. Fiamma deglutì, la proposta la spaventava,cioè, David la spaventava ma era l’unico modo per raggiungere l’università.
“Ti ringrazio davvero! Andiamo subito!!” incalzò lei balzando in piedi,
“Sei in ciabatte..” le fece notare lui. La ragazza arrossì leggermente, i ragazzi risero sommessamente.
“Ok, passiamo un attimo per casa, è qua di fianco..”, David non disse nulla, semplicemente la seguì.

Edited by Geisha° - 17/9/2009, 15:24
 
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the virgin suicide
view post Posted on 17/9/2009, 14:09




ergh mi farai morir Cè .___.
non vedo l'ora di leggere il seguito *_*
 
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Aly The Strange
view post Posted on 17/9/2009, 14:18




Che bella *-* Avevo letto il primo capitolo qualche giorno fa, ma mi ero dimenticata di commentare.

CITAZIONE
“Oooh! Bentornato Bonk!” disse un po’ ironicamente Timo;
“Sonnenschein non faccia ironia che mi ha svegliato lei all’alba per i suoi fottuti biscotti al cioccolato!” sentenziò il nuovo arrivato.

E' la frase che mi ha decisamente rallegrato la giornata xD
 
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Franciuesca
view post Posted on 17/9/2009, 15:55




CITAZIONE
“Oooh! Bentornato Bonk!” disse un po’ ironicamente Timo;
“Sonnenschein non faccia ironia che mi ha svegliato lei all’alba per i suoi fottuti biscotti al cioccolato!” sentenziò il nuovo arrivato.

oddio meravigliosa la risposta xD
comunque Fiammetta mi viene in mente quella della Tim '-'
no vabbè, la ff è carina, continua xD
 
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***LiNkE's MINE!***
view post Posted on 17/9/2009, 16:31




Bellissima. Continuaaaa!!! *_*
 
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Aly The Strange
view post Posted on 17/9/2009, 16:33




CITAZIONE (Franciuesca @ 17/9/2009, 16:55)
CITAZIONE
“Oooh! Bentornato Bonk!” disse un po’ ironicamente Timo;
“Sonnenschein non faccia ironia che mi ha svegliato lei all’alba per i suoi fottuti biscotti al cioccolato!” sentenziò il nuovo arrivato.

oddio meravigliosa la risposta xD
comunque Fiammetta mi viene in mente quella della Tim '-'
no vabbè, la ff è carina, continua xD

Anche a me '-'
Con tutti i ricordi che ne conseguono :°D
 
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Geisha°
view post Posted on 21/9/2009, 13:48




Oh che meraviglia, la state leggendo *-*
Vi chiedo però di non offendermi, perchè la mia Fiamma (e non Fiammetta) è venuta anni luce prima di quella sciacquetta della pubblicità U.U xD xD

..dopo questo stupido ed inutile preambolo, dato dall'avanzamento della demenza senile, ecco qui il seguito (:


Fiamma aprì frettolosamente la porta di casa, corse dentro per recuperare la sua tracolla e gli occhiali, in cinque secondi si ripalesò davanti a David,
“Sei ancora in ciabatte..” osservò. Fiamma si guardò i piedi e iniziò a ridacchiare tornando sui suoi passi per mettersi le scarpe.
Durante il tragitto praticamente non parlarono, solo, David le aveva chiesto quante ore di lezione aveva. Fortunatamente solo due per quella giornata.
“Grazie a Dio siamo arrivati in tempo! Ti ringrazio davvero David!!” disse riconoscente,
“Di nulla”. E si lasciarono dal giardino dell’Ateneo.
Le ore di lezione passarono come acqua, i ragazzi avevano ragione, perché preoccuparsi della lingua? Uscita dall’aula, Fiamma cercò il suo tutor per tutto l’Ateneo inutilmente..prese a vagare. Poteva tornare anche a casa..ma come? Aveva le idee un po’ confuse, durante il tragitto si era resa conto di non aver osservato il paesaggio attorno a sé e non aveva memorizzato i luoghi!! Che idiota.
Si ritrovò nel giardino, nel punto in cui aveva lasciato David. Buttò l’occhio poco di lato, sotto ad un albero si delineava una figura a lei nota. Non era possibile..Ci vedeva male... Prese ad avvicinarsi, “Oddio” sobbalzò: era David! Fiamma era allibita, lui si voltò verso di lei.
“Come pensavi di tornare a casa?” le domandò.
Quando tornarono a casa era passata da due ore l’ora di pranzo, ma né Fiamma né David avevano fame.
“Grazie ancora..” balbettò davanti al suo uscio Fiamma,
“Figurati – attimo di pausa – allora ciao!”,
“Ciao!”.
Fiamma si lasciò cadere sul letto.
“Bentornato Bonk! – Esclamò Timo – Dove ti eri cacciato?!”
“Ciao Timo..”
“David..ma il cellulare?? Cosa hai fatto per due ore e mezza??” incalzò l’amico,
“Vagato un po’, c’è il sole!” rispose,
“Guarda che ho visto che l’hai riaccompagnata a casa!” ammiccò Timo,
“Non ha proprio idea di essere al mondo quella!” sentenziò.
“Certo che quel David è proprio..proprio” pensò tra sé e sé la ragazza stringendosi nel cuscino, “Proprio un orso!! Ecco!” osservò. A differenza degli altri ragazzi lui era rude e taciturno, vacuo nei suoi sguardi, o forse troppo diretto. Però verso di lei si era mostrato in un modo che, forse gentile non era corretto dire, strano, ma con un retrogusto particolare e delicato.
“Ma chissene frega!” disse lanciando in aria il cuscino.
“Fiamma! – guardandosi allo specchio del suo bagno – Hai ventun’anni, non farti prendere da pensieri stupidi!”, aprì la manopola dell’acqua fredda e si bagnò il viso, mandando un po’ a quel paese il trucco.
Tra una cosa e l’altra erano le cinque passate del pomeriggio, lei non aveva fatto assolutamente niente, non aveva mangiato, non aveva acceso il pc per chattare un po’ con i suoi amici italiani su msn, non aveva guardato la televisione, non aveva chiamato nessuno al cellulare, non aveva riguardato gli appunti della lezione mattutina. Semplicemente era rimasta lì, sdraiata sul suo letto a fissare il soffitto bianco. Sopra quel prato candido correvano i ricordi della sua infanzia a Ferrara, i nonni che giocavano con lei, i sorrisi del papà, la sua pazienza, le sgridate, gli anni di liceo, le notti passate in bianco per l’esame di ammissione al Politecnico, il terzo posto raggiunto nella graduatoria finale, le fotografie della mamma che rubava dagli album fotografici e che portava sempre con sé. Solo a quel pensiero qualcosa si sbloccò in lei e si accorse di una lacrima che, furtiva, era arrivata al suo orecchio. Si mise in piedi, “Ora ripasso la lezione di oggi” cercò di convincersi.


“Ragazzi, mi sa di non crederci ancora..” disse con aria trasognante Timo,
“Hai ragione! Quando ho ricevuto la chiamata pensavo mi stessero prendendo in giro!!” commentò Juri.
“Sarà un mese entusiasmante!” incalzò Jan,
“Non vedo l’ora di iniziare!!”, Linke parlava mentre provava qualche accordo con il suo basso. David stava seduto sul divano e ascoltava i discorsi dei suoi amici con il sorriso, era anche lui elettrizzato dalla fantastica notizia giunta la mattina. Timo non resistette alla tentazione e gli diede un coppino.
“Ahi! Ma sei scemo?!” gli rinfacciò il ragazzo stupito.
“Cos’era quel sorriso ebete che avevi stampato in faccia?” gli domandò ammiccante,
“Che domande! Ovvio che sono contento anche io!!” rispose esasperato,
“Se se..” biascicò Timo,
“Ma cosa stai insinuando??” domandò David.
“Ancora non ci hai detto cosa hai combinato oggi pomeriggio a spasso con Fiamma!”, tutti gli occhi erano puntati su di lui, Timo era sempre più ammiccante. David guardò le facce dei ragazzi, tra sé e sé concluse che erano proprio degli ebeti.
“Non sa usare una comunissima metropolitana e l’ho accompagnata” spiegò velocemente lui,
“E come mai non sei tornato a casa dopo?” si unì all’interrogatorio Franky, David sollevò gli occhi al cielo,
“Perché aveva solo due ore di lezione e dopo sarebbe rimasta a piedi come all’andata”, voleva scrollarsi la discussione di dosso.
“Ah ah! – Insinuò Timo - E mi vuoi far credere, dopo, di esserti fatto un giro di due ore per la zona, senza cellulare e senza lettore mp3?? – Fece un sospiro – Sarai rimasto lì davanti all’università come un cagnolino che aspetta il padrone!”, i ragazzi ridacchiarono tra loro. David era pesantemente infastidito all’affermazione quasi vera dell’amico, sì, quasi, perché lui si era limitato a restare nel giardino dell’università, non certo per aspettare Fiamma!
“Per girovagare servono solo le gambe, cellulare e mp3 sono superflui!” commentò. Prese una rivista vecchia di qualche mese ancora appoggiata sul divano e iniziò a sfogliarla con fare svogliato.
“David..David Lauden Bonk..” sospirò Timo, David non fece una piega.
“Insomma, mature ti piacciono!!” buttò lì Timo, David sgranò gli occhi esasperato,
“Cosa farfugli?” domandò all’amico,
“No..nulla” e fece spallucce.
“Non mi interessano le bambine!” sentenziò David tornando a sfogliare la rivista;
“Bambina? – Iniziò Timo – Ma se ha l’età di Juri!”,
“Ed è nata prima di me, per la precisione!” commentò Juri. I ragazzi scoppiarono a ridere,
“Che cosa???!!!!”.


..sono molto contenta troviate divertenti certe battutine, mi fa davvero piacere scatenare un vostro momento di allegria (:
 
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***LiNkE's MINE!***
view post Posted on 21/9/2009, 14:15




*____________________*
voglio sapere il seguito perdindirindina!!!!!!!!!!!
 
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Aly The Strange
view post Posted on 21/9/2009, 14:25




Ferrara city *______*

CITAZIONE
“Cos’era quel sorriso ebete che avevi stampato in faccia?”

:°D Certi pezzi sono fantastici, veramente xD
 
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Franciuesca
view post Posted on 21/9/2009, 16:41




Oddeo ho perso il filo °-°'
ma il Bonk non ha 21 anni? E Juri 23? xD
O sto' scazzando io xD?
 
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the virgin suicide
view post Posted on 21/9/2009, 17:09




CITAZIONE
Timo non resistette alla tentazione e gli diede un coppino.

*dead* ahahah Cè ti amo ufficialmente xD
 
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58 replies since 13/9/2009, 19:07   746 views
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