| Nuovo capitolo!
Capitolo due: Ricordi e gelosia
Alle volte Timo pensava a quell’episodio. E quando ci pensava gli veniva un sorrisetto, quasi malizioso, sulle labbra. Ammettiamolo, gli era piaciuto. Ogni tanto quando ripensava a quella cosa accaduta parecchi anni fa si toccava le labbra, piano piano, come se volesse ricordare con più precisione. Ma lui infatti ricordava tutto benissimo. Ricordava il sapore delle labbra, morbide come quelle di una ragazzina, il suo odore e i suoi capelli, che un po’ lunghi gli sfiorarono il viso quando lo baciò. Stavolta il fatto gli era tornato alla mente perché in un vecchio scatolone, riposto nel fondo del suo armadio aveva trovato della roba del liceo. Il periodo peggiore della sua vita, che era stato però reso migliore dal fatto di avere David nella stessa classe. Aaah, santo ragazzo lui che aveva fatto la primina proprio per poter essere sempre vicino all’amico del cuore. In quel momento si aprì la porta. Era Linke che lo avvertiva della cena, pronta in tavola. “Arrivo subito, metto a posto una cosa e vi raggiungo.” Rispose il ragazzo. Mise la foto nello scatolone insieme ad altri ricordi e si ripromise che un giorno avrebbe mostrato il tutto a David, per ricordarsi i bei tempi. E ovviamente per stare del tempo con lui. Da soli. Arrivò in cucina e trovò i suoi cinque amici già a sedere, ognuno con il proprio piatto davanti. Ah, naturalmente il posto di Timo era accanto a David. “ Finalmente Timo! Qua Frank stava già impazzendo perché non arrivavi… la pasta fredda non è mai buona!” disse Jan, mentre con la forchetta e con l’aiuto di un cucchiaio cercava di arrotolare gli spaghetti. “Ero in camera… e stavo facendo una cosa…” rispose. “Diamine Timo, alla tue età ancora fai quelle cose? Devi trovarti una ragazza! Alla fine diventerai cieco sennò! “ a dire questo era stato Juri, che a prima vista poteva sembrare il più calmo e taciturno… ma che il realtà era ben altro. Era un tipo scherzoso, sempre con la battuta pronta. Ed era anche il più responsabile e maturo. David si mise a ridere portandosi la mano verso la bocca. Era una risatina, leggera e così innocente. Timo non potè fare a meno di guardalo, di fissarlo anzi. “A proposito di ragazze!” esclamò Linke, che fino a quel momento era stato zitto “Timo, devi conoscere una mia amica! Credo che potrebbe fare al caso tuo, diciamo.” A David venne come una strizza allo stomaco. Cosa? Ragazza? Per Timo? “Si si, io la conosco!” disse Jan alzando il braccio in aria, come se dovesse rispondere ad una domanda fatta da un professore. “E sentiamo… chi è la donzellina?” rispose Timo malizioso. Come gli piaceva fare così. Come gli piaceva farlo ingelosire. E in effetti David era già geloso, il suo stomaco era in subbuglio e una rabbia non indifferente gli stava salendo piano piano. “Dunque” disse Linke porgendo la testa in avanti, cosa che tutti gli altri fecero di conseguenza, come se volessero bisbigliarsi qualcosa di segreto che nessun altro doveva sapere “Si chiama Lily e lavora al negozio di dischi dove io e Jan andiamo spesso. L’ho conosciuta qualche mese fa ad un concerto e siamo rimasti in contatto. Le ho parlicchiato di te a volte e lei… è interessata al pacchetto Timo.” E l’ansia di David cresceva. “E dimmi, com’è?” chiese Timo curioso. La curiosità era un suo difetto, pensava sempre David. Alla fine si caccerà nei guai per colpa della sua curiosità. “Ah!Tu vuoi sapere troppo! Ti dirò solo che è maggiorenne, quindi puoi andarci a letto” e tutti iniziarono a ridere, tranne David. Era l’unico a non trovare la cosa divertente. E Timo se ne era reso conto. “Beh, Linke, la tua amica ha per caso altre 5 amiche? Perché anche a noi non farebbe mica male una donna!” disse Frank. “Parla per te, io non ne ho bisogno.” Rispose secco David. Era proprio… incazzato. “Dai David, stai calmo. Allora Timo la vuoi conoscere?” chiese Linke. Frank, Juri e Jan iniziarono a fissare Timo. Aspettavano con ansia una sua riposta. Timo si voltò verso David, che aveva il viso simile a quello di un cane prima di essere abbandonato. In cuor suo David stava pregando che Timo non accettasse, anzi, era sicuro che non avrebbe accettato. E così, con gli occhi lucidi fissava l’amico. Timo allora si voltò verso gli altri, che ancora lo fissavano aspettando una risposta. “Io..” le occhiate si fecero ancora più intense “accetto, ok. Fammi conoscere Lily” disse. David non credeva alle sue orecchie, non era vero. Non era vero, non era vero si ripeteva. Timo, il suo amico, la ragione della sua vita non aveva davvero accettato. No. Era inconcepibile una cosa del genere. “Non mi sento bene, vado in camera” disse David a denti stretti. Timo guardò l’amico alzarsi e dirigersi verso la sua camera. “Mi dispiace amico mio” pensò “ma lo faccio per entrambi” E così mentre David versava lacrime sul cuscino, il suo migliore amico e il resto della banda pianificava l’appuntamento, ridendo e scherzando. Nessuno si era accorto di nulla. Come sempre.
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